Storia della Moda dal 1930 - 1940


L’immagine della donna torna ad essere più tradizionale: forme armoniose e naturali, prevalgono i tessuti in tinta unita. In Italia la linea del busto inizia a essere più aderente mettendo in risalto le forme. Tra le stoffe primeggia il velluto
Gli abiti da sera sono semplici: lunghi  fino al collo del piede, accompagnati da soprabiti eleganti, piume di struzzo o pelliccia a pelo lungo.
Nel 1937, la pubblicità si concentra tutta sull’abito italiano e nel 1938 si tenta di riportare in auge la moda impero.
Per le strade compare la maschera antigas: le donne eleganti dissimulano con fodere di tessuto fantasia, per le più ricche le sacche vengono sostituite da astucci di quoio o satin. compaiono mantelli con cappuccio, abiti in montone o vesti di speciali tessuti impermeabilizzati.
Si diffonde l’abbigliamento in divisa, il tailleur e cravatta neri con camicia bianca.
Gli abiti da mattina sono in linea a sacco, mentre quelli per il pomeriggio si riaccostano al corpo, torna di moda il manicotto, vanno i puà o composti ramages geometrici.
Per la sera gli abiti prendono aspetto a tunica, la linea è semplice e può essere più o meno avvolgente.

Nel dopoguerra la couture francese si riorganizza: gli abiti presentano gonne ampie e le calzature si presentano ancora a zeppa, i corpini sono sorrette da stecche di balena e negli abiti da sera dominano tulle fiori serici e gale.